Una comunicazione efficace e moderna fa ormai uso del video marketing e le istituzioni ne stanno lentamente prendendo atto.
Vittime di un ritardo dovuto alla mancanza di un adeguato ricambio generazionale e della mancanza di una seria campagna di aggiornamenti e di crescita professionale, le istituzioni pagano il pegno di un decennio di immobilità e cercano di adeguarsi alle nuove forme comunicative.
Non tutte le realtà allo stesso modo, ma negli ultimi anni si assiste ad una nuova febbrile attività per adeguarsi alle nuove forme di comunicazione e per colmare il divario che si era scavato tra istituzioni e cittadini.
YouTube e canali social sono diventati il terreno di una nuova e fiorente sperimentazione da parte delle realtà istituzionali che cercano nuovi schemi narrativi e si avvicinano agli utenti parlando linguaggi che fino ad ora avevano ignorato.
In questo panorama la produzione video è diventata fondamentale e viene declinata secondo modalità differenti in base alle necessità derivanti dal messaggio da comunicare e dal target di riferimento.I video garantiscono che i messaggi arrivino a destinazione e che vengano recepiti in maniera chiara e diretta: la moderna comunicazione si è spostata dal testo scritto all’immagine in movimento in modo da supplire alla ormai nota carenza di attenzione da parte del pubblico e le istituzioni hanno ormai compreso queste dinamiche e ne fanno tesoro.
Vediamo adesso alcuni esempi di come realtà istituzionali hanno utilizzato i video all’interno delle loro campagne.
Galleria Nazionale d’arte moderna sbarca su TikTok per coinvolgere i più giovani. I musei si adeguano alle nuove forme comunicative.
Uno degli esempi di maggiore interesse di come le istituzioni siano riuscite a adeguarsi alle nuove forme comunicative e ad impostare una eccellente campagna di video marketing è quello della Galleria Nazionale d’Arte moderna.
Presente su YouTube con un vivace canale sempre aggiornato con nuovi video, la Galleria Nazionale d’Arte moderna gioca con una comunicazione varia che passa dalla narrazione emozionale che fa un uso magistrale di un abile storytelling, a video più propriamente informativi sulle collezioni e gli artisti.
Ma non solo, la sua presenza sui principali social network rilancia le comunicazioni al fine di raggiungere un pubblico sempre più ampio.
E proprio la necessità di ampliare il proprio pubblico ha giocato un ruolo fondamentale nel definire il suo ultimo passo di marketing: I responsabili della comunicazione social della Galleria hanno puntato su TikTok per raggiungere gli utenti giovanissimi.
Sicuramente in termini narrativi la Galleria Nazionale d’Arte moderna parte da una posizione avvantaggiata rispetto ad altre istituzioni per via della sua attenzione all’immagine e alle nuove frontiere dell’arte. Possiamo dire pertanto che l’utilizzo di un social come TikTok, per le sue proprietà visuali, è uno sbocco naturale per una realtà del genere.
L’account TikTok, aperto dalla Galleria Nazionale in occasione del ritorno in Italia del “le tre età” di Klimt, vede una comunicazione che fa uso di brevi video che ben incarnano lo spirito della galleria.
La galleria non è la prima né la sola realtà museale italiana ad essere sbarcata su TikTok, basti pensare agli Uffizi ed ai suoi trentamila followers per rendersi conto della portata che questo fenomeno può raggiungere.
Inail, un canale YouTube ricco di informazioni al servizio del cittadino
Passando a realtà meno artistiche, è interessante vedere come l’Inail abbia fatto proprie le nuove strategie di video marketing per avviare una chiara comunicazione con gli utenti.
Il suo canale YouTube alterna in maniera molto efficace comunicazioni istituzionali con
video informativi e video tutorial, e non manca una sezione dedicata ai corti animati per informare in maniera incisiva veloce e divertente.
Tutti i video sono classificati ed ordinati in comode playlist per rendere la navigazione del canale più semplice e veloce per il pubblico.
Con questo canale, che ha superato 138.700.000 visualizzazioni, l’Inail fornisce un servizio apprezzato e comodo per quanti cerchino online risposte alle proprie esigenze.
Un discorso a parte meritano i corti animati. I film, tutti con il medesimo simpatico protagonista Napo, sono in animazione computerizzata e servono per veicolare in maniera divertente informazioni essenziali che riguardano diversi argomenti inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il protagonista, simpatico e distratto, si presta ad insegnare in maniera facile e che rimane impressa a lungo in un pubblico che è sempre più restio a leggere testi scritti.
In questo modo le istituzioni aggirano gli ostacoli derivanti dai cambiamenti culturali e si adeguano a comunicare facendo uso di video e di immagini in movimento e il pubblico viene raggiunto ed istruito con maggiore facilità.
Polizia neozelandese e un recruitment video efficace e divertente. Quando la viralità viaggia su Facebook.
Abbandonando i confini della nostra penisola, vale la pena dare uno sguardo a come la Polizia Neozelandese ha imparato a fare buon uso del video marketing.
In un momento in cui la polizia aveva necessità di incrementare il proprio organico, è stato realizzato un grandioso recruitment video che in pochissimo tempo è diventato virale superando un milione e settecentomila visualizzazioni.
Un gruppo di veri poliziotti si succedono in un video d’azione che mette in luce il carattere dinamico e, soprattutto, multietnico del corpo di polizia di stato.
L’obiettivo, raggiunto con un budget davvero limitato, era quello di interessare i differenti gruppi etnici presenti nella nazione in modo che tutti avessero adeguata rappresentazione all’interno delle forze di polizia.
La condivisione su Facebook e sugli altri social è stata virale e il video è riuscito a raggiungere talmente bene i propri obiettivi che la polizia neozelandese, al successivo turno di assunzioni, ha prodotto un secondo video, ugualmente memorabile, con le medesime caratteristiche.
La polizia ha imparato a parlare ai cittadini uscendo dalle vecchie forme di comunicazione “ingessata” ed istituzionale per utilizzare una lingua nuova e meglio compresa dalle persone.
Si tratta della prova che la
video comunicazione e il video marketing funzionano bene a qualsiasi livello e che l’engagement che riescono a generare supera di gran lunga qualsiasi altra forma comunicativa.