Che una strategia video sia utile alla Pubblica Amministrazione
per comunicare, anche in un grave momento di emergenza, come quello
dettato dal Coronavirus, è sotto gli occhi di tutti negli ultimi giorni.
Il Ministero della Salute ne sta facendo ampio uso per comunicare con
tutti i cittadini: video con norme igieniche, video per comunicare
numeri utili, video di informazione scientifica, etc..
I video si confermano strumento massivo, dal potere comunicativo
altissimo, flessibili e specifici per ogni tipo di device, capaci di
raggiungere tutti, ovunque.
Una strategia di Video
Marketing può permettere alla PA di comunicare in modo chiaro, diretto e
più immediato informazioni e messaggi ordinari e straordinari.
A questa prima
semplice considerazione possiamo aggiungere che messaggi ben strutturati
e di così ampio interesse pubblico, possono velocemente diventare
virali grazie a tutte le piattaforme che amplificano messaggi e
sentimenti: un video ben fatto spinge l’utente a condividere il video
con il ‘sentimento’ di portare all’attenzione di altri una informazione
di valore.
Un messaggio, già
autorevole perché condiviso da un’istituzione governativa, può diventare
più efficace e ottenere maggiore diffusione se veicolato attraverso i
video.
Video = Reach: la reach sono
le persone, vuol dire entrare in contatto in modo rapido con migliaia di
persone e consegnare loro messaggi, informazioni, sentimenti, e
innescare inevitabili reazioni quali paura, fiducia, speranza,
ottimismo, disperazione.
È il potere di
questo ultimo passaggio che dovrebbe tenere a mente chiunque in questi
giorni stia pensando di registrare un video, chi in rappresentanza di
una istituzione, e chi voglia sfruttare il momento per dare visibilità a
se stesso.
Col Video Marketing la PA diventa ‘sociale’
Quando si parla di
digitalizzazione della PA, spesso si tende a immaginare questa
evoluzione solo in termini di servizi offerti al cittadino, di
reperimento delle informazioni o di possibilità di effettuare
prenotazioni e pagamenti online, magari attraverso portali dedicati.
In realtà, oggi sono quasi 50 milioni le persone online in Italia su base regolare, secondo quanto riportato da We Are Social nell’ultimo Report Digital 2020,
e 35 milioni sono quelle presenti e attive sui canali social.
Digitalizzare la Pubblica Amministrazione significa anche poter
comunicare con queste persone attraverso i nuovi canali e i nuovi media a
loro disposizione.
Secondo i dati dello studio Bem Research pubblicati lo scorso anno, i servizi di e-government sono utilizzati dal 55% degli utenti delle amministrazioni europee. E anche se l’Italia sembra ancora essere arretrata rispetto alla media degli altri Paesi, quasi un italiano su due
si aspetta di trovare le informazioni che cerca relativamente alla
Pubblica Amministrazione su internet. In particolare, il numero aumenta
per gli utenti con un’età compresa tra i 18 e i 54 anni.
I cittadini tendono a fidarsi delle informazioni diffuse dai canali web delle PA, con il dato che supera il 50% nella fascia 18-54.
È chiaro che
questa nuova era della PA è un’occasione fondamentale per costruire
consensi, credibilità e soprattutto costruire azione dopo azione una
relazione costante e diretta con gli utenti basata sulla fiducia,
vissuta online e offline. I
Video diventano strumento di socialità, di educazione e informazione
sociale con un potere di impatto e di diffusione che nessuno strumento
ha mai avuto dopo la TV.
Video e Pubblica Amministrazione per cittadini più felici
Tralasciando il
periodo storico attuale, l’obiettivo di comunicazione di una PA è
differente da quello di una normale azienda commerciale, almeno come
premessa: la chiave per una governance che sia tale, è raggiungere il pubblico in modo efficiente. La domanda a cui risponde il Video Marketing in questo contesto è soprattutto quella di rendere familiare e fruibile l’agenda di governo,
spesso in trasformazione giorno per giorno, per il pubblico, ossia i
cittadini, raggiungendoli in tutti i luoghi, reali e virtuali, in cui
essi sono presenti.
YouTube, Facebook,
Twitter e quasi tutte le altre piattaforme social sono lo strumento
grazie al quale il legame tra PA e pubblico si realizza, si consolida,
si mantiene, trasmettendo annunci relativi a problemi sociali, per
generare azioni immediate da entrambe le parti.
Infatti, il Video Marketing NON è comunicazione passiva, in cui una direttiva o qualsiasi informazione viene semplicemente comunicata, ma SÌ, è attiva:
il pubblico (in questo caso i cittadini) può interagire direttamente
attraverso commenti sui social media, ad esempio offrendo
all’istituzione un riscontro in tempo reale sull’efficacia del messaggio
oltre che sul sentiment, e può attivamente contribuire a diffondere il
messaggio nella sua rete di contatti.
Costruire una strategia di Video Marketing digitale per una PA significa quindi:
- consentire ai cittadini di beneficiare dei servizi a loro disposizione, ricevendo informazioni utili e supporto;
- offrire servizi più efficienti e di migliore qualità;
- accrescere la fiducia nei confronti della Pubblica Amministrazione, attraverso il presupposto della trasparenza.
Quest’ultimo, in
particolare, è un concetto che le strategie di vendita hanno mutuato
dalla PA: di trasparenza si è parlato prima nel contesto istituzionale
che in quello commerciale, e di questo presupposto strategico hanno
fatto tesoro anche alcuni politici con le loro campagne sui social
media.
Il dialogo con le persone inizia con un video
La comunicazione
digitale pubblica è una leva strategica essenziale per la promozione dei
servizi digitali e per permettere alle Amministrazioni di essere
compliant con quelle politiche volte alla semplificazione e ottimizzazione della PA su cui anche l’Europa ha largamente investito.
Il modo in cui le
istituzioni si stanno servendo dei video per offrire informazioni ai
cittadini sul Coronavirus ci offre un esempio calato al giorno d’oggi
dell’efficacia del Video Marketing per la Pubblica Amministrazione, come
avvenuto in altre circostanze di catastrofi naturali a livello globale.
Ma anche nell’attività ordinaria il video si rivela uno strumento
chiave per entrare in
contatto col cittadino lì dove trascorre gran parte del suo tempo
(online), con informazioni rilevanti e pertinenti, coinvolgendolo
attraverso una comunicazione più chiara e diretta, con un feedback
importante fornito dai dati raccolti.